Turismo sostenibile in Uganda

giraffe Uganda

Conosco Francesca dai tempi dell’università, o forse dal liceo, poco importa. Ci siamo frequentate per un po’, perse poi di vista completamente e ritrovate da poco sul solito Facebook. Francesca ha sempre amato andarsene via per un po’ (scappare?), preparare la valigia o lo zaino, prenotare un aereo, esplorare altrove. La rincontro per un aperitivo e subito mi conferma che ama ancora andarsene via, che passa il tempo nella noiosa città dove vive a programmare viaggi futuri, che viaggiare le dà respiro. Quando le dico di Nomadi Stanziali subito mi propone di condividere le sue scoperte di viaggio sul mio blog e io contenta dico: evviva! Evviva anche di averla ritrovata.

Scrive Francesca: “Da tempo volevo segnalare la bella scoperta che ho fatto l’estate scorsa durante un viaggio che mi ha portato a visitare Uganda, Rwanda e Burundi. Da sempre organizzo i miei viaggi fai-da-te o con il mio compagno o gruppo di amici, evitando i grandi resort e agenzie ma piuttosto rivolgendomi alle cooperative di indigeni o ad associazioni locali che si occupano di turismo sostenibile.
In Uganda ci siamo affidati al Mountain Gorilla Coffee Tours e con loro abbiamo passato qualche giorno a Kisoro e dintorni, facendo una meravigliosa esperienza di Homestay. Ciò che si vede e si impara della gente e della cultura locale è impagabile e al mio rientro avevo, e tutt’oggi ho, degli amici in più, una famiglia e un gruppo di persone accoglienti, volenterose, oneste ed estremamente professionali pronte e riavermi a casa loro in quel meraviglioso e verdissimo paese che è l’Uganda, la Perla D’ Africa. Un vero è proprio genuino momento di scambio e di contatto. Qualcosa che resta.
Il MGCT è un progetto di turismo responsabile che i fondatori (un ugandese, laureato in marketing ed esperto di piantagioni di caffè, e un italiano, laureato in scienze ambientali ed esperto viaggiatore) presentano così:

Il cardine attorno a cui ruota il progetto è l’ Homestay: alloggiare presso famiglie locali. Condividere con loro frammenti di vita vera. Vivere in una casa vuol dire andare a comprare al mercato o alla piccola bottega lì vicino, vuol dire che per qualsiasi cosa che potrà servirti ci sarà un parente o un amico. Il denaro indotto dal turismo circola nella comunità anziché nel bel lodge sperduto e di proprietà del solito magnate. In questi mesi sono poi nate numerose attività tutte rivolte a coinvolgere la comunità nel turismo. Il Coffee Project, che permette al turista di scoprire da dove venga e come si prepari il caffè che ogni mattina sveglia la sua giornata; il Lake Mutanda trail con l’attraversamento del lago a bordo delle canoe dei pescatori; lo School Project con la possibilità di organizzare delle vere e proprie lezioni per i bambini della scuola primaria. E poi i progetti sociali per aiutare i Batwa, una minoranza discriminata costretta in condizioni di estrema povertà

Il MGCT, infatti, supporta un progetto parallelo SVC – Save the Vulnerable Children per il sostegno delle comunità Batwa del distretto di Kisoro.

Uganda panorama

Io mi sono affidata a MGCT per una parte del viaggio ma è possibile farsi organizzare l’intera visita al paese, compresa l’imperdibile visita ai gorilla di montagna, a prezzi competitivi. E’ bello sapere di poter contribuire ad un progetto così interessante con ciò che spenderesti ugualmente per viaggiare. Le guide locali sono preparate, cordiali, professionali e totalmente rispettose della cultura e dell’ambiente. Mi ritengo da anni “un’esperta viaggiatrice” ma l’esperienza dell’Homestay ha costituito una svolta nel mio modo di vivere il viaggio e di essere in viaggio. Sono stata parte di una comunità, una Nomade Stanziale”.

Taccuino:

Mountain Gorilla Coffee Tours
www.mountaingoriillacoffeetours.shutterfly.com
La pagina Facebook di MGCT

Se volete contattare Francesca per ulteriori informazioni, scrivetele qui: fmoiraghi@libero.it

Le foto provengono dalla pagina FB di MGCT