Carloforte ha i ritmi pigri di un paese-isola e solo il tonno del celebre ristorante sembra essere, almeno nel nome, di corsa. Che poi si dice di corsa a significare che il tonno inscatolato è autentica polpa di tonno pescato nelle tonnare. O almeno dicevano così un tempo i produttori di tonno. Ma non divaghiamo.
Si diceva dei ritmi pigri di Carloforte. Iniziamo dalla colazione mattutina a base di focaccia genovese. Una tappa dal panettiere a rifonirsi per la spiaggia, poi in piazza ad acquistare il giornale e quindi a scegliersi un posto al sole. La scelta della spiaggia dipende prima di tutto dal vento che, mi hanno detto gli isolani, dopo poco dovresti imparare a riconoscere, anche se sei un cittadino di bassa pianura. Come me. A dire il vero io sono subito diventata pigra a farmi spiegare il vento ogni mattina dal gentile proprietario del Villa Pimpina, l’hotel dove ho alloggiato e dove sono stata tra i primissimi ospiti. Perchè il Villa Pimpina, 10 stanze in una vecchia casa ristrutturata nei carugi del centro di Carloforte, ha aperto i battenti da poco, pochissimo, appena un mese fa ed è una nuova creatura che i genitori presentano con comprensibile felicità e soddisfazione. Lui, il proprietario del Villa Pimpina, nella prima vita fa l’architetto e si vede. Si vede nella scelta dei dettagli, come ad esempio quei vecchi pavimenti recuperati, più belli di un tappeto, che ti accolgono all’ingresso dell’hotel. E tante altre cose ancora che hanno reso il mio soggiorno al Pimpina meritevole di passaparola.
E d’altronde i carlofortini con i quali ho parlato mi hanno predetto mal d’isola, una malattia a quanto pare ineluttabile che colpisce chiunque si fermi qui abbastanza per apprezzare i panorami, i ritmi, i profumi dell’isola tabarkina. Malattia contagiosa, forse anche solo attraverso queste mie parole. Lettore avvisato.
Da sapere (consigli pratici e ludici):
- sull’isola di San Pietro per raggiungere le spiagge ci vuole la macchina o il motorino. Si può traghettare sull’isola il proprio mezzo o noleggiarlo una volta lì. Le spiagge sono vicine al paese ma non così vicine da essere raggiunte a piedi. Se avete gambe, la bici va bene.
- le spiagge sono di sabbia e facili da raggiungere. Si tratta di fare due passi dopo avere parcheggiato alle loro spalle. Alcune sono poco più che calette, altre più ampie. Alcune (la Caletta per esempio) hanno bar e noleggio sdraio, altre non sono attrezzate e non hanno neppure ombra naturale. La mia preferita? La spiaggia Guidi che ha un minuscolo baretto che apre per pranzo e prepara panini con pomodoro, tonno e capperi.
- Dall’aeroporto di Cagliari ci sono taxi che vi possono portare all’imbarco per Carloforte a Calasetta. C’è anche un bus.
- il paese è vitale al mattino e “riapre” dopo le 17:00 quando, di ritorno dal bagno, i forni vi attendono con teglie di farinate e pizze appena sfornate. Da provare.
- la mondanità non è proprio di casa qui. Niente ore piccole o disco bar. Un bicchiere di Ichinusa, la birra sarda, conclude la giornata ai tavolini all’aperto dal Barone Rosso in via XX Settembre. Per un aperitivo di fronte al tramonto, il bar sulla spiaggia Caletta regala un posto in prima fila per lo spettacolo del sole infuocato in picchiata nel mare. In alternativa, per una vista mozzafiato nella parte dell’isola dove ci sono le scogliere, portatevi bottiglia, bicchieri e focaccia al Faro. Imperdibile.
- il proprietario del Villa Pimpina affitta anche alcune case in paese e in campagna. In generale, fermandosi per periodi lunghi una casetta in campagna con lo spazio esterno è una buona idea. In alternativa c’è il b&b La Tartaruga. Offre tariffe oneste e una bella posizione tranquilla sulla strada per le spiagge.
Taccuino:
Hotel Villa Pimpina
Via Genova 106/108
09014 Carloforte (CI)
Tel e fax 0781.854180 – 338 1365705 – 338 7024838
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ottima recensione!
ciao
Enrico
Complimenti per l’articolo !! Conosco bene Carloforte, ci sono stata per 5 anni, è proprio così come la descrivi tu martina