Uno, due, tre… tante buone ragioni per una vacanza a Tremosine #tremosinewhatelse

“Gli italiani non usano fare le vacanze al lago”, mi spiega il presidente della Proloco di Tremosine al mio arrivo sulle sponde del lago di Garda . “Qui per lo più ci sono turisti tedeschi” mi ribadisce una delle guide che ci accompagna. E poi le scritte in tedesco nell’ascensore dell’hotel che ci ospita e la parlata germanica dei turisti che tornano felici e arrossati dai campi da tennis (che qui, me ne rendo conto guardandomi intorno, sono un po’ ovunque). “Mumble, mumble, perché i turisti italiani non mettono Tremosine nella loro loro to see list per le prossime vacanze estive?” mi domando io la mattina del mio secondo giorno seduta a fare colazione su una terrazza vista lago, mentre penso che qui a Tremosine di ragioni per un vacanza ce n’è più d’una. Infatti ce ne sono due, tre, quattro… ce ne sono 100!. Facciamo però che io qui ve ne indico 5 e poi voi andate di persona a trovarvi le vostre altre 95.

#1 La vertigine.
Sottotitolo: paura di morire o voglia di volare?

Vertigine 1Vertigine 2

Facile il riferimento Jovanottiano, facile la risposta. Meno facile staccarsi dalla contemplazione del panorama dalle terrazze a picco sul lago. Su su in alto con giù giù le acqua blu del Garda e le montagne tutte intorno. Colazione, pranzi, aperitivi, ma anche pura contemplazione di fronte agli strapiombi da cartolina. Vertigo con bellezza e terrazze come piste di decollo per lo sguardo. Qui l’occhio respira.

#2 Il trekking.
Sottotitolo: cammina, cammina

Trekking cartello

Cammina cammina sul bordo del lago. Poi sali e sali verso il monte. Scendi in paese. Segui il sentiero. Vai in montagna e allena corpo e cuore con il nordic walking. Partecipa alle passeggiate guidate. Parla con le guide sempre e dalle guide fatti raccontare le storie. Chi cammina ha sempre belle storie da raccontare. Camminando camminando finirai per averle anche tu.

#3 Il lago.
Sottotitolo: guarda come soffia il vento

lago amacheLago salvagenteLago vela C’è un’ora del vento e quel vento si chiama Ora. L’Ora soffia con forza da sud verso nord tutti i pomeriggi sul lago del Garda. è un vento regolare, c’è sempre da sempre. Spinge la vela, rinfresca la mente. Ti fa fare cose avventurose come il kitesurf. Quando l’ora dell’Ora finisce e tu hai solcato il lago, allora sarà tempo di prendere un libro, sedersi sul prato di fronte alle acque per farsi un pieno di bellezza. Se hai un’amaca con te meglio ancora. Dondola dondola.
PS.Lo sapete che qui, a Campione del Garda, c’è un’università della vela?

#4 La cucina
Sottotitolo: qui è tutto un magna magna

Dettaglio formaggioTavola prodotti tipici Da dove comincio a dirvi che tutto era buono? Potrei cominciare a parlarvi dal formaggio del caseificio Alpe del Garda, caseificio che ha uno spaccio e un punto ristoro per le scorpacciate. Potrei poi continuare raccontandovi quanto succulento è lo spiedo, piatto bresciano per eccellenza, che non avevo mai assaggiato e che dopo un passeggiata in montagna mi è parso un premio meritatissimo. Vi posso poi palare del capù e poi passo a descrivervi il miele? E che vi sto a dire dell’ottimo olio, che tanto lo conoscete già? Ditemi voi. Io parlo, anzi scrivo, e mi vien subito fame e comincerei da capo ad assaggiare tutto. PS. Il 2 giugno qui si mangia e si cammina in giro per i Borghi con la Cinquemiglia del Ghiottone. Un nome, un programma. E che programma!

#5 L’accoglienza.
Sottotitolo: #tremosinewhatelse

Tremosine What Else
Vai nei paesi, ascolta le storie, fatti guidare dalle guide. Fatti raccontare che gli abitanti di ogni frazione hanno un soprannome. Impara i nomi di tutte le frazioni (e ce ne sono 18!). Fatti raccontare la storia della strada scavata nella roccia. Ricorda chi lavorava nel cotonoficio di Campione e tutti i giorni si faceva due ore di camminata, avanti e indietro, su e giù. Chiacchiera con chi cucina, fatti svelare le ricette. Fatti accompagnare sul lago da chi il lago lo conosce. Io sono stata bene. A voi succederà lo stesso.

 

Ringrazio la Proloco di Tremosine e Morena Rossi per l’ottima organizzazione del blogtour #tremosinewhatelse, per averci accolto con calore e per aver condiviso con noi tante storie. Un grosso grazie va alle guide, agli istruttori, ai ristoratori che ci hanno accompagnato, insegnato e nutrito, mettendoci bei pezzi di cuore e passione. Ringrazio l’Hotel Pineta Campi per averci ospitato con gentilezza e pazienza.
Le foto sono state scattate pasticciando con una fotocamera messa gentilmente a disposizione dei blogger da Fujifilm Italia. La fotografa, pessima, sono io.