Come sopravvivere a Mykonos e tornare felici [parte seconda]

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Ci è piaciuto

La spiaggia di Agios Sostis
Dopo aver lasciato Panormos (vedi post precedente) si prosegue per un chilometro e mezzo per trovare la piccola e tranquilla spiaggia di Agios Sostis. Niente ombrelloni qui, niente musica. Una chiesetta bianca dal tetto rosso domina la caletta e le dà il nome.
Ad Agios Sostis si viene per un bagno rilassato ma anche per un pranzo da Kiki, la taverna segreta meno segreta di Mykonos. Da Kiki, che è il prototipo della taverna sul mare che tutti abbiamo in mente, non c’è telefono, né insegna; il menù annovera pochi piatti serviti solo per il pranzo. All’una esatte apre il cancello di legno della veranda. Mettete in conto di arrivare per tempo se volete godervi la vista, il cibo, l’ombra degli alberi. Il vostro pezzo di Grecia da cartolina.

Faro Mykonos

Il faro
Forse non tutti sanno che a Mykonos c’è un faro. Solitario e altezzoso, su una punta a strapiombo sul mare, così come ogni faro che si rispetti. La gita al faro al calar del giorno regala un paesaggio brullo da Mediterraneo arso e un panorama mozzafiato. Noi ci siamo portati vino e bicchieri di cristallo e, nel totale silenzio rotto solo dal rumore del vento, abbiamo brindato davanti al mare cercando di indovinare il nome delle isole che da lì si vedono emergere come profili bruni nell’orizzonte vicino e lontano. Poi a un certo punto, per rompere il silenzio, io devo aver detto che lì sembrava di essere in Bretagna, affermazione che faccio sempre in presenza di un faro. Dopodichè siamo scesi verso la cena.

Ano Mera
Ano Mera è una specie di anti-Chora. Un paese piccolo di poche case bianche con una piazza piena di taverne e un monastero. Lì andavamo in scooter al mattino prima della spiaggia per acquistare biscotti e sfoglie salate nel forno-panettiere, uno di quelli dove ti viene il sospetto che spruzzino il profumo di dolci con un enorme spray per farti cadere in tentazione. E noi in tentazione siamo caduti quasi ogni giorno…
La sera poi siamo tornati ad Ano Mera a gustare il maialino al forno, specialità della taverna all’entrata del paese che ha un nome curioso: Whatever is left. Piatto buono, anzi buonissimo, accompagnato dalle patate al forno e preceduto da una serie di meze che il proprietario del ristorante ti fa scegliere appena ti siedi. E se poi vi capitasse di essere coinvolti in un giro di sirtaki improvvisato davanti alla taverna, non tiratevi indietro. Noi siamo stati timidi e abbiamo preferito essere semplici spettatori. Me ne dispiace ancora.

[ATTENZIONE! Tutte le informazioni e le impressioni contenute in questo post, così come in quello precedente, si riferiscono alla prima settimana di Luglio. Cosa succede più tardi a Luglio o nel mese di Agosto non so]

Mykonos pescatori

4 Comments

  1. Gea

    mi sembra di aver fatto una vacanza in un altro posto! Un’altra spiaggia bella è Kalafati, ci sono i lettini e gli ombrelloni, ma gratuiti, forse del ristorante sulla strada, dove in effetti ci si fermava volentieri al ritorno per un frappè al caffe! Il resto è stato il solito delirio, ma essere sopravvissuta è comunque una bella soddisfazione!

  2. elisabetta

    Ciao, leggo sempre il tuo sito poichè sembra un pò il mio cassetto dove metto tutti i luoghi dove voglio andare. Fra un paio di settimane vado in Costa Brava, a La Rascassa, e l’anno prossimo sicuramente a Paros. Ti saprò dire tra breve. Ho tenuto conto anche dei B&B del salento e sicilia. Sei preziosissimo!!! Non hai niente da suggerirmi per Stoccolma (fine novembre)?
    A presto

    1. Miro

      Grazie Elisabetta! Grazie dei complimenti. Sono contenta quando il blog riesce a dare consigli che piacciono. Purtroppo per Stoccolma non ho consigli di prima mano da darti.
      Puoi guardare Spotted by Locals nella pagina dedicata a Stoccolma, per avere le dritte di chi lì vive. Guarda qui:
      http://www.spottedbylocals.com/stockholm/

      Se scopri qualcosa di interessante fatti viva.

      Buon viaggio!

      Miro

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