Si scrive Mama Shelter, si legge Philippe Starck. Ma non solo.

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Difficile non parlare del Mama Shelter. E infatti tutti ne parlano, tutti lo fotografano, tutti lo commentano. Da quando lo scorso autunno il rifugio parigino progettato dall’architetto-attivista Roland Castro ha aperto le porte nel XX arrondissment è tutto una serie di ammirati: “Oooh!”, “Bello!”, “Però!”. Tutto un parlare di nuova idea di hotellerie, di design hotel alternativo, di lusso democratico. Di extreme urban tourism. Di Philippe Starck di qui, di Philippe Starck di là. Blog, siti, riviste… tutti conquistati. Tutti così estasiati che mi insospettisco. E mi domando: il Mama Shelter è solo una ben riuscita e massiccia operazione di marketing e marchette? O è bello e buono veramente? Oppure è, come credo, una gigantesca operazione di marketing per un hotel che ha sicuramente del bello, ma anche del buono? E soprattutto: se vado a Parigi, lo prenoto o non lo prenoto?
La cosa migliore è chiedere a qualcuno che c’è già stato. Per fortuna mi viene in aiuto Fabrizio, amico di vecchissima data che al Mama Sheleter ha passato un paio di notti e che è felice di farmi una micro recensione.

Cara Miro,
sì, sono stato al Mama Shelter e l’ho trovato un po’ fuori mano ma molto accogliente.
Gli ambienti si rifanno alla cultura dei Graffitari Urbani. Infatti trovi graffiti, appunti, citazioni su ogni parete.
Le camere sono poco illuminate ma molto molto sexy. In più hanno un iMac da 24 pollici con collegamento internet super veloce e musica e video e chat.
Tutto ruota intorno al ristorante. Molto carino e dai prezzi contenuti. Frequentato da clientela eterogenea: giovani uomini d’affari, turisti, pop star, scrittori, nullafacenti. Di tutto un po’.
Note negative: distanza dal centro, lontananza dal metro e dalla fermata del bus. A chi interessa, no room service.

Aggiungerei, e qui cito dal comunicato stampa dell’hotel, che al Mama Shelter ci sono anche:

  • un tavolo da calcetto per 8 a disposizione degli ospiti
  • una sala yoga per chi dovesse avere un impellente bisogno di incastrarsi in un’asana
  • scritte in gesso che annunciano ogni giorno gli eventi & appuntamenti culturali della Ville Lumière.

Aggiungo di mio:

  • gli interni curati da Starck, in particolare le lampade-super-eroi che mi fanno impazzire
  • il prezzo. Buono. Non regalato, ma buono.

In conclusione: io prenoterei. Se tutti ne parlano, e soprattutto se me lo dice Fabrizio con il quale ho diviso il banco e la merenda alle elementari, significa che ci sono buone ragione per andarci.
 
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Taccuino:

Mama Shelter
109, rue de Bagnolet,
75020 Parigi
Tel + 33 1 43484848

Prenotazioni al: paris@mamashelter.com
www.mamashelter.com