Foto di Valeria Cornia
Viaggiare per capire. O almeno tentare di capire, anche quando capire è difficile, anche quando partiamo con una valigia pesante di idee e immagini già formate e poi facciamo fatica ad appoggiarla vuota, per dimenticarla lì. Viaggiare per conoscere e toccare con mano, avvicinarsi e ascoltare.
Quando Alice, qualche anno fa, mi ha parlato del viaggio in Israele-Palestina, che come volontaria contribuiva ad organizzare, mi sono chiesta subito che carico di giudizi e immagini già cotte mi sarei portata io se avessi affrontato quel viaggio. Quanto e cosa sapevo io del conflitto israelo-palestinese, tra le infinite discussioni davanti a bicchieri vuoti negli anni dell’università, qualche lettura qua e là e i frettolosi servizi dei TG. La risposta putroppo non la so, perché per quel viaggio non sono mai partita. Questo mi dispiace e mi dispiace anche scrivere questo post così in ritardo, a un giorno solo dalla scadenza fissata per iscriversi al viaggio (la scadenza per iscriversi è il 30 aprile, il viaggio si terrà ad agosto).
Mi limito perciò a copiare qui sotto il comunicato stampa del viaggio e a lasciarvi il link al sito della Casa della Pace di Milano, che organizza questo viaggio insieme al collettivo Handala Project Bergamo.
Qui trovate tutte le informazioni sul viaggio e sulle modalità di iscrizione.
Infine ad Alice dico grazie per avermene parlato e grazie per la passione e l’impegno che ci mette, insieme ad altri, per rendere le nostre valige cariche di pregiudizio un po’ più leggere da portare e più facili da dimenticare.
#TicketToPalestine: comunicato stampa
Capire la realtà del conflitto israelo-palestinese non è facile. Le informazioni non mancano di certo; tuttavia, in molti casi, si ha la tendenza ad assumere una visione ideologica e pregiudiziale, che spesso sfocia in una sorta di semplicistica equidistanza. Proprio per questo, Casa per la Pace Milano organizza, anche quest’estate, un viaggio in Israele-Palestina, dedicato prevalentemente a giovani tra i 20 e i 40 anni. L’esperienza che proponiamo si compone di visite ai luoghi del conflitto, incontri con associazioni e attivisti per i diritti umani, per la pace e per la lotta nonviolenta contro l’occupazione, condividendo frammenti di vita quotidiana con i giovani palestinesi dei campi profughi. L’obiettivo è permettere ai partecipanti di vedere con i propri occhi gli esiti del confitto e di capirne le cause, senza mediazioni e in autonomia, in modo da poter divenire testimoni una volta tornati in Italia.