“Il lago mette tristezza“, mi diceva mio nonno quando ero bambina. E poi di solito aggiungeva: “il mare rende nervosi, la montagna mette appetito“. L’altro nonno invece si narra che una volta andò a soggiornare al lago per ‘curarsi i nervi’, forma alternativa e prudente dell’ansiolitico, mi pare di capire.
Io però di questi posti che sono ‘il lago‘ non so quasi nulla. Per me ‘lago’ sono i laghetti di montagna, quegli specchi d’acqua piccoli e lucenti che si trovano in alta montagna e sulle rive dei quali ti fermi per un po’, rimiri il paesaggio, ti sdrai e prendi il sole oppure prendi un sacco di vento, tiri fuori il panino della zaino e mangi, bevi un sorso d’acqua dalla borraccia e poi, infine, un morso di cioccolato. Alla fine non resisti e togli scarponcini e calze e dentro il freddo pungente di quelle acque metti la punta di un piede. Lo sai che il laghetto è freddo, ma lo fai uguale.
Per me il lago sono le gite a Lugano e Lucerna e a Saint Moritz, quelle con mio papà che ha sempre amato la Svizzera e allora dovevamo amarla un po’ anche noi. Mio papà ci portava lì e io, come principale attività, davo da mangiare alle papere, però stavo attenta a non lasciare troppe briciole in giro, che la Svizzera, mi diceva mio papà, è ordinata e poi aggiungeva “Non si lasciano le cose in giro, in Svizzera“. Il lago per me erano le papere e l’odore di lago che annusavo sbriciolando il pane. E l’ordine della Svizzera. Era la gita di un giorno venendo da altrove, con mio papà.
Avrete quindi capito che io non ho grande esperienza di laghi e se ce l’ho è breve, di un giorno appena e poi è di tanti anni fa e poi spesso ho rimirato laghi piccoli. Per questo quando mi hanno invitato a una tre giorni a maggio a Tremosine, sul lago di Garda, ho pensato che fosse ora di conoscere meglio un lago di quelli grossi e di riempirmi finalmente la macchina fotografica e gli occhi di immagini di acque e panorami lacustri.
Capisco subito, studiando giudiziosamente il sito della proloco di Tremosine, che nel lungo fine settimana che trascorrerò in compagnia di altri blogger non ci sarà solo il lago, ma anche la montagna e l’altipiano e i paesi arroccati e le strade panoramiche e belle, quelle alla James Bond negli inseguimenti da agente 007. Ci sarà un mini corso di cucina e la visita ad alcuni dei luoghi della Grande Guerra e poi il trekking con guida, l’uscita in vela, il kitesurf, il windsurf. E cibo buono e vino in abbondanza, pranzi e cene e aperitivi e spuntini come se piovesse, sennò che blogtour sarebbe?
Il Tremosine blogtour durerà tre giorni, dal 9 all’11 Maggio e ospiterà travel e food blogger e altri blogger assortiti e simpatici, sia italiani, sia stranieri. Voi seguite #tremosinewhatelse e sono sicura che il nostro tour sarà una bella fonte di ispirazione per fughe estive in quel del Garda. A presto e see u there!
Taccuino:
#tremosinewhatelse Blog Tour
9-11 maggio 2014
Maggiori info: www.infotremosine.it
Foto in apertura: Domenico Marchetti